AnnoLuce è un progetto di musica e testi fuori dagli schemi e dagli standard della musica attuale. Nato a Berlino da un ragazzo Italiano e da un ragazzo Berlinese mixa l’indie rock al pop al rap ed alla trap creando brani senza dubbio originali. Il Progetto è nato nell’estate del 2019 ed ha pubblicato il suo primo brano nell’Agosto 2020. Al momento sono usciti già circa 20 singoli e tutti i mesi i ragazzi pubblicano uno o due nuovi brani augurandosi di catturare l’attenzione di più persone possibili. Oggi ospitiamo Matt, parte del progetto AnnoLuce, per una intervista.
UGP:Chi è AnnoLuce nella vita di tutti i giorni?
AL: Sono un emigrato a Berlino che è dovuto appunto emigrare per poter lavorare e finaziare la sua passione per la musica ed iniziare il percorso del progetto AnnoLuce.
UGP: Guardandoti allo specchio, spiegaci le differenze tra te e l’artista.
AL: Non ci sono differenze tra me e l’artista quello che sentite nei brani o vedete nei social è sempre lo stesso ragazzo che vorrebbe condividere il suo mondo ( come un po’ tutti del resto oggi giorno) con più persone possibili.
UGP: Puoi raccontaci il tuo percorso musicale?
AL: Suono e scrivo canzoni da quando ho 15 anni ma non ho mai prodotto i miei brani. Ho sempre suonato e cantato però in piccoli locali nella mia città e per strada in giro per l’Europa e l’Italia. Una volta approdato a Berlino ho conosciuto il mio producer e dopo una parentesi di musica in Inglese abbiamo iniziato a fare brani solo in italiano perché ne avevo tantissimi e ai miei amici e conoscenti erano sempre piaciuti i testi che scrivevo. Così è nato AnnoLuce. AnnoLuce si chiama così il progetto perché sono un’amante dell’astronomia e di tutto ciò che riguarda lo spazio ed i suoi fantastici misteri. Spesso, mi sento anche, di quell’unità di misura, così lontano dal resto del mondo.
UGP: Parlaci del tuo ultimo progetto discografico.
AL: Il mio progetto discografico non è ben definito perché non sono ancora conosciuto. L’obiettivo per ora è di caricare tutti i singoli che sto producendo e farmi conoscere il più possibile.
UGP: Con chi ti senti più legato o se vuoi citare chi ti ha aiutato nel tuo percorso discografico?
AL: Purtroppo non sono legato a nessuno per quanto riguarda il mio percorso discografico. Non ho ricevuto aiuti da nessuno, mai nella vita in generale e tanto meno in questo campo “immeritocratico” a mille. Non c’è un perché in particolare ma forse credo sia anche perché non frequento gli ambienti e perché non sono un ruffiano (detto in parole
educate).
UGP: Quali sono le dinamiche più importanti nel creare le tue canzoni?
AL: Io scrivo ogni volta che mi vengono in mente delle cose, giro infatti, con una penna e un blocco. Poi quando sto bene prendo quello che ho scritto e continuo a scrivere sopra una melodia che mi piace o che ho sognato o che mi esce a caso. Finita di scrivere la arrangiamo col producer e poi una volta fatta vedo se tutto il testo vada bene o se ci
sia bisogno di fare modifiche e poi si registra il cantato.
UGP: Con chi ti piacerebbe collaborare?
AL: Con tantissimi artisti. I cani ad esempio, Battiato (il sogno), e anche Inglesi tipo Oasis, Daft Punk per citarne pochi. Ma anche con alcuni artisti indipendenti nuovi non mi dispiacerebbe. Ci sono tanti artisti sconosciuti che meriterebbero di più e tanti conosciutissimi di meno.
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