Esattamente un anno fa conoscevamo e intervistavamo gli Oslavia (potete leggere la nostra chiacchierata qui): l’occasione era la release del singolo “La Peste” (riuscitissima cover del celebra brano di Gaber). Siamo ora felici di riparlare della band milanese perché proprio oggi esce il nuovo disco “Fragili” e, dopo “La Peste”, eravamo davvero curiosi di capire in che direzione sarebbero andati i nostri. Anticipato del singolo “Elisa in Molise”, “Fragili” concretizza quello che potremmo definire “l’Oslavia sound”, ovvero un riuscito crossover (nel senso letterale del termine) tra l’alternativo rock italiano di fine anni ’90 di matrice cantautorale e il più leggero pop anni ’80. Una cosa che, dobbiamo dirlo, o si odia o si ama (e già di per sé quindi meritevole di interesse) e che noi amiamo senza riserva alcuna. Le otto tracce del disco dimostrano carattere, capacità tecniche, maturità e al contempo freschezza, creando un tessuto sonoro che sicuramente desterà l’interesse di un pubblico non propriamente teen ma che può anche incuriosire generazioni più giovani, e traghettarle verso la scoperta di un cantautorato rock che nella tradizione del nostro Paese ha sempre trovato terreno fertile. Il retrogusto pop fa il resto nel rendere “Fragili” un disco estremamente godibile nonostante le tematiche trattino storie di vita a volte sofferte. Grande cura anche alla parte visual, attraverso la quale gli Oslavia si presentano al meglio, dimostrando quanto l’immagine possa aiutare a veicolare nel migliore dei modi la propria proposta sonora. Promossi!