Andrea Ra è senza ombra di dubbio un personaggio interessante. Non solo è interessante la sua musica, che in Italia forse non ha eguali, ma è interessante anche la sua visione del mondo definibile come controcorrente. Con queste premesse abbiamo chiesto di poterlo intervistare e siamo ora felici di condividere con voi questa chiacchierata, successiva alla release del nuovo singolo Monte Shasta.

Ciao Andrea, poterti fare un po’ di domande per noi di UGP è un vero piacere! Iniziamo da Monte Shasta, brano che abbiamo apprezzato davvero molto e che abbiamo recensito qui. Siamo però curiosi di conoscere da te il racconto della canzone. Illuminaci!

Il piacere di poterne parlare è mio e vi ringrazio per gli apprezzamenti. In un’epoca nella quale ci si sofferma spesso solo a foto o a rapide storie che scorrono sui social, mi sorprendo ancora quando incontro qualcuno che ha ancora voglia di scavare sotto la superficie e riesce a leggere più di tre righe.

Monte Shasta fa parte di un racconto che confluirà nel nuovo Album URLO ERETICO in uscita – sia in CD che in Vinile – il 21 aprile 2023 per la CONTEMPO Records e si riallaccia ai due precedenti singoli Mi vuole sigillare (Gates) e Dipendenza dove già avevo raccontato e dipinto una società in preda al panico e alla follia.

Anche Monte Shasta è una canzone politica e sociale ma c’è una via d’uscita legata al differente punto di vista dal quale si osservano le vicende di un Mondo  alla deriva governato da un’élite finanziaria che detiene da sempre il potere. Il Monte Shasta è un luogo Sacro, Mitico, Mistico e Spirituale al di fuori dal tempo e dallo spazio che si contrappone idealmente a quella società del mercato e dei consumi che già 50 anni fa Pasolini aveva profetizzato essere il nuovo Fascismo.

Nel videoclip di MONTE SHASTA l’ambientazione è onirica e viene descritto un viaggio iniziatico in cui c’è Ettore Majorana, Firenze, l’Alchimia, la Massoneria, gli Ufo, I monti Sibillini, la Grotta della Sibilla, Antoine de la Salle, la guerra, il potere, Cecco d’Ascoli, l’inquisizione, la magia del Rotor, il Sator, l’Eresia e tanto altro ancora. E’ un racconto lungo e articolato che farà parte di un libro ma che è impossibile riassumere in poche pagine. Spero di poter riprendere in futuro anche con voi il discorso.

In cosa Monte Shasta differisce dalle tue precedenti produzioni e in cosa rimane fedele al tuo storico artistico?

La differenze sostanziali con gli album precedenti sono dovute essenzialmente a due fattori:

  1. la presenza di mio figlio James Rio alla batteria col quale abbiamo arrangiato insieme l’intero Album
  2. Il fatto di aver registrato, mixato e masterizzato l’intero lavoro nel mio Studio in totale autonomia senza l’aiuto di nessuno. La libertà si paga sempre cara ma ha un sapore molto dolce.

Le tematiche affrontate si riallacciano sia all’Album Scaccomatto del 2002 che a Nessun Riferimento del 2011.

C’è quindi un filo che lega tutti i miei precedenti lavori con l’attuale produzione.

Quello che noi abbiamo notato è che musica e parole si fondono perfettamente. Ci spieghiamo meglio: in Monte Shasta le sonorità rispecchiano a pieno le tematiche ed entrambe le cose generano in chi ascolta un positivo disagio, una sorta di inquietudine finalizzata a “svegliare le menti”. Ci abbiamo preso?

Ti ringrazio.

Fondere parole e musica è sempre stato il mio scopo.

il 90% della Critica Musicale purtroppo spesso analizza – nelle produzioni in italiano – esclusivamente i testi e mai la musica.

La musica invece conta perché veicola il messaggio tanto quanto le parole. Sono contento di poterne parlare.

In Monte Shasta cambio volutamente più volte il registro stilistico proprio per descrivere quell’inquietudine veicolata anche dal testo. All’inizio del brano tutto ruota intorno ad un ossessivo giro di basso – che poi diventerà fluido e rarefatto nel finale – lasciando il posto a un contrabbasso minimale che si muove all’interno di un mood psichedelico. Nel refrain distorto invece passo dal 4/4 al 5/4 e al 7/4 per veicolare musicalmente un’instabilità e una rabbia che esplode ma che si spegne rapidamente. Lo faccio perché tutto è instabile… Lo sono le nostre vite e anche le nostre emozioni. Molti si illudono che la vita sia tutta in 4/4…. tutta lineare…

Non è così.

Mai come in questi ultimi anni abbiamo dovuto subire privazioni di libertà e verità. E’ uscito fuori il peggio dell’essere umano e sono riusciti – tramite la paura – a spegnere le coscienze e la volontà di scelta di molti.

Se tu oggi potessi riavvolgere il nastro e guardare tutto dal Monte Shasta (dall’alto) cosa penseresti?

Come si fa ancora a non capire?

E soprattuto… Pensi che sia finita qua?

Milioni di persone oggi fanno uso di droghe legali (o non) per riuscire a non pensare o per cercare di reggere il peso di una vita insostenibile. In tanti crollano e non ce la fanno più… ma nei media mainstream non se ne parla. Non si parla dell’aumento dei suicidi anche tra i giovanissimi. Non si parla di troppe cose in effetti.   Si parla sempre d’altro…

Lo dico in Monte Shasta: ”40 benzodiazepine al giornoe puoi dormire”… “Fanno di tutto per non farti pensare”…    “Non te ne Accorgi”…

E’ necessario essere consapevoli di come vogliono farci sopravvivere in questo Truman Show. L’unica soluzione è quella di cercare di elevare le nostre vibrazioni per non farci agganciare dal Pendolo di Zeland che volteggia in basso. Per quello guardo il Mondo dal Monte Shasta. Per quello molti dicono da oltre 20 anni che sono pazzo. Ma sono io il pazzo?

Evidente la critica alla società moderna, al mondo contemporaneo che se per molti è normale quotidianità, per i più sensibili è forse una prigione fatta di nulla, nel migliore dei casi, e di menzogna, nel peggiore. In che modo, secondo te, è possibile cambiare realmente qualche cosa? 

Credo da sempre che l’unico cambiamento possibile non sia quello proveniente dall’esterno bensì solo quello che ognuno di noi può compiere dentro di sé.

E’ faticoso. E’ doloroso.

Lo so.

Ma è l’unica via.

Anzi, dall’esterno bisognerebbe proteggerci maggiormente in questo senso.

La trasmutazione alchemica più importate è quindi il Nigredo all’interno di noi perché sintetizza la distruzione col principio di rinascita.

Nel testo di Monte Shasta colpiscono queste parole: “Non te ne accorgi”. Tu come ti sei accorto?

Me ne sono sempre accorto perché sono stato sempre molto molto accorto… 😉

Ne parlavo già in un passo contenuto nella Ghost Track Basta con le chiacchiere” contenuto nell’Album Scaccomatto del 2002 quando dicevo: “Hai provato ad ipnotizzarmi”… “Ma è stato inutile”…

Sai… già sapevo come funzionavano certe cose. Ne parlo da molti anni.

Il 21 aprile è la volta del disco Urlo Eretico. Senza spoilerare troppo, cosa ci puoi anticipare?

Quando lo ascolterai mi dirai tu quello che ne pensi perché io lo amo troppo per darti un giudizio obiettivo. Posso dirti che per me è già un grande successo perché mi ci riconosco al 100% sia dal punto di vista musicale sia per le tematiche che affronto. In un momento storico in cui la maggior parte degli artisti si autocensura per convenienza, la libertà di dire e fare ciò che si pensa è davvero sovversiva. La libertà l’ho sempre pagata ma il suo sapore è dolce.

Per chi comunque volesse vedermi, ascoltarmi e conoscermi nella mia dimensione più vera, sarò in Concerto al WishlistClub di Roma proprio venerdì 21 aprile per la presentazione ufficiale dell’Album. Vi aspetto lì.

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Chi desidera preordinare la copia fisiche in CD o in VINILE può inviare già da oggi una email a odin_ra@hotmail.com

Ciao

Andrea