I Vampires of Rome sono una band creata dal cantante e compositore Valerian Vain ed il bassista Baron Noah nel 2020. Immersi nell’arte secolare italiana, vengono ispirati nel loro modo di fare musica, mischiando dark wave, industrial, letteratura gotica, romanzi horror, musica classica e black metal.

Intervisto oggi Valerian e Noah per entrare più a fondo in questo progetto sfaccettato ed interessante, sia musicalmente che esteticamente.

UGP: Come e quando nasce il progetto Vampires of Rome?

V: I Vampires Of Rome sono figli del lockdown, nel senso che abbiamo iniziato a parlare di questo progetto con Baron Noah durante la quarantena che abbiamo vissuto a Roma. Il resto è venuto da sé, abbiamo preparato una manciata di demo ai quali si è interessato Gianmarco Bellumori con la sua Agoge Records. Gianmarco in seguito è diventato in qualche modo un membro aggiuntivo del gruppo in quanto collabora con noi come batterista e produttore.

UGP: Come funziona il vostro processo compositivo?

V: E’ una questione abbastanza casuale. Possiamo prendere spunto da un riff di chitarra, una linea di synth oppure un’idea concettuale riguardante una tematica. Quello che poi avviene di solito è la creazione di un’ossatura sulla quale definiamo dei dettagli. In seguito la palla passa Gianmarco, che può suggerire delle modifiche prima di dedicarsi al mixaggio.

UGP: Siete molto attenti anche all’aspetto estetico della band: quali sono le vostre ispirazioni in questo senso?

V: Ho sempre amato i personaggi sopra le righe, partendo dallo shock rock di Alice Cooper per arrivare a King Diamond. In seguito ho apprezzato l’estetica vampiresca di gruppi come i Cradle Of Filth e i loro richiami vittoriani.

N: Io sono sempre stato un ragazzo vanitoso, affascinato dalla moda e attratto dal ben vestire. Quando parlo di moda, ovviamente, mi riferisco alla moda gotica e vittoriana, che nel tempo si è evoluta fino a divenire quella che possiamo vedere anche oggi nell’ambiente. Per quanto mi riguarda quindi, mi piace unire l’eleganza a dettagli più moderni e a volte, perché no, trasgressivi, come il make up che utilizzo. Strizzare l’occhio alla trasgressione in fondo è il mio forte.

Il videoclip di “A Ghost for Helen”

UGP: Com’è nato il singolo “A Ghost for Helen” e di cosa parla?

V: “A Ghost For Helen” è una tipica storia gotica. Racchiude tematiche di vendetta e presenze occulte. Dal punto di vista musicale invece trae ispirazione dai classici canoni del Goth Rock (Sisters Of Mercy su tutti), uniti ai suoni moderni di gruppi come Lindemann o Lord Of The Lost. Una volta mi fu suggerito di utilizzare il termine Heavy Goth per descrivere il nostro stile.

UGP: Quale sarà il prossimo singolo che presenterete? Potete dare qualche anticipazione?

V: Al momento stiamo promuovendo “Die Die Die”, che in effetti è stata la prima canzone che abbiamo scritto, in seguito è stata ritoccata grazie ai consigli di Gianmarco e adesso è disponibile nella sua nuova veste. Per il futuro abbiamo un paio di nuovi video già praticamente ultimati, ma dobbiamo valutare la data d’uscita.

N: Per il prossimo singolo dovrete aspettare un po’ e io già fremo, perché amo in particolar modo la canzone e il video che abbiamo scelto, ma non è questo il momento di parlarne. Come diceva Valerian è appena stata pubblicata la nostra nuova canzone con video “Die Die Die”, per cui adesso è questo il nostro nuovo singolo! 

Il videoclip di “Die Die Die”

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